Melbourne

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lunedì 9 febbraio 2015

GIORNO 1 - LA PARTENZA

GIORNO: 04/02/15
STATO: VICTORIA
KM GIORNALIERI: 432
PARTITI DA: MELBOURNE
ARRIVATI A: KILLARNEY


La prima giornata di viaggio non è iniziata nel modo previsto! Infatti la sveglia è suonata presto non per partire in direzione Great Ocean Road, bensì in direzione meccanico. Ieri sera il van ha deciso di farci gli scherzetto, non accendendosi più. Arrivati dal meccanico però, come capita quando si va dal medico, il problema è sparito, infatti il meccanico. l’ha accesa senza problemi. La tanto attesa diagnosi è arrivata: accendevamo il van nel modo sbagliato, ossia tiravamo l’aria quando non necessario e peggioravamo l’accensione. In ogni caso, dopo la figuraccia all’officina e dopo esserci alleggeriti da un peso gigante, siamo partiti ufficialmente anche se con due ore di ritardo! Per fortuna la Great Ocean Road l’avevamo già vista e quindi ci siamo potuti fermare in meno posti, dando ovviamente priorità a quelli non ancora visti. Prima tappa, un bel panino a Torquay per ricaricarci dopo solo un centinaio di km (ancora dobbiamo abituarci). Il secondo step invece ci ha portati di nuovo dal koala e dai pappagalli, non me ne sazierò mai!
Dopo aver cazzeggiato con loro e fotografato un (ancora una volta) koala assonnato , siamo partiti alla volta dell’ Otway national park.
Otway National Park
Essendo un parco enorme, ci siamo accontentati di vederne solo una minuscola parte, anche perchè girarlo tutto significherebbe concedergli 5 o 6 giorni e avere una preparazione fisica notevole. Così abbiamo fatto una sola passeggiata tracciata, di un km. Come assaggio di quello che sicuramente offre il parco, è stato sufficiente: aria fresca e pulita, suoni naturali dell’acqua e degli uccelli, pochissima gente. Quello che ci ha colpito di più però è stata l’altezza maestosa degli alberi: tronchi di un paio di metri di diametro e alti tanto da fare fatica a vedere la chioma. Alberi con i tronchi talmente grandi da poterci entrare all’interno e starci in piedi… Il tempo di scorgere fin troppe ragnatele e di fare qualche foto, che già però ne siamo fuori. E tempo mezz’ora siamo anche fuori dal parco, perchè ci aspettano troppi km da fare prima del tramonto per arrivare all’alloggio per la notte. Quando a dicembre siamo andati sulla Great Ocean Road, ci siamo fatti sfuggire la visita al faro di Cape Otway e allora questa volta abbiamo deciso di andarci; in realtà il tragitto ha ribaltato la situazione, insieme anche alla scoperta che il faro richiedeva un biglietto di 10$ a testa e sarebbe chiuso 20 minuti dopo il nostro arrivo. 

Così è successo che: il faro non l’abbiamo visto per i motivi detti, ma in compenso siamo stati ripagati con la vista di parecchi koala selvatici, lungo il tragitto appunto verso il faro. Quelli che più ci rimarranno impressi saranno mamma koala con il cucciolo (finalmente svegli) che mangiucchiano foglie di eucalipto e si arrampicano giocando lungo i rami, con due occhi dolci e passivi allo stesso tempo, noncuranti dei visitatori che li fotografano e ne ammirano le doti di equilibrio. Ma per sfidarne le doti di mimetizzazione, ci siamo spostati negli alberi vicini, facendo a gara a chi riuscisse a trovarne altri, nei rami più disparati. In ogni caso, vedere così tanti koala ma sopratutto vedere quanto se ne trovino anche vicino alle strade, ci ha incoraggiati a fare attenzione durante la guida per eventuali attraversamenti e quindi dare più ascolto ai cartelli (che non sono li solo per essere fotografati). Sta di fatto che è ancora il turno di Gabry (100 km a testa) e siamo nuovamente in viaggio. Abbiamo deciso di dare solo un’occhiata veloce ai 12 Apostoli, già visti a dicembre, e di concedere invece una visita a due diverse rocce sul mare:’’The Arch’’ e ‘’London Bridge’’. 
London Bridge
La bassa temperatura di ieri e il poco tempo a disposizione prima del tramonto però ci hanno costretti a fare una veloce visita, giusto per qualche foto. ‘’The Arch’’ è un arco appunto, scavato dall’erosione dell’acqua su una roccia-isolotto davanti alla spiaggia; ‘’London Bridge’’ era invece un tempo un’insenatura rocciosa che presentava due archi, uno dei quali è però crollato, lasciando l’altro a formare una roccia simile a quella del ‘’The Arch’’. Sono le 7 di sera e in perfetto ritardo ci dirigiamo verso un campeggio dopo Warrnabool, precisamente a Killarney. Come sappiamo, non è il caso di viaggiare quando sta facendo buio, e a confermarcelo sono state le campagne al lato della strada, colme di mandrie di mucche, greggi di pecore e decine e decine di canguri. Alle 8:30 siamo in campeggio: una bella doccia calda, un piatto di pasta al sugo, il tempo di fare il letto che già siamo sotto le coperte. Sistemare le foto e scrivere il blog diventeranno la routine di ogni sera.


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