Melbourne

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sabato 29 novembre 2014

NUOVA ZELANDA: from Wellington to Rotorua (North Island - parte 1)

01/11/14 giorno 3
Partiamo presto da Wellington e alle 8 e mezza siamo già in viaggio. Usciamo dalla città abbastanza agevolmente e ci ritroviamo sulla prima strada da quando siamo atterrati che possa essere propriamente definita "autostrada" o "superstrada", anche se per pochi chilometri, perché superata la fascia periferica della città le corsie tornano ad essere una per ogni senso di marcia. La strada costeggia per un po' l'oceano, con scogli e onde a farci compagnia, poi si torna verso l'interno rimanendo comunque vicini alla costa per parecchi chilometri.
Il paesaggio è stavolta diverso dalla south island, meno prati verdi e pascoli, più agricoltura.
Decidiamo di fermarci dopo qualche ora di viaggio in un piccolo centro scelto piuttosto casualmente. In realtà la vista di un mulino a vento a poche centinaia di metri dalla statale ci ha incuriosito e così abbiamo trovato il pretesto per una piccola pausa ristoratrice. Niente di eccezionale, posto carino, forte vento che arriva dall'oceano e freddo. Giusto il tempo di qualche foto e siamo di nuovo in viaggio.
Arriviamo verso ora di pranzo a Whanganui, una piccola cittadina attraversata da un fiume piuttosto grosso di cui ignoro completamente il nome. La città appare immersa nel verde, con numerosi parchi e giardini e una passeggiata-strada commerciale veramente ben tenuta. Decidiamo di mangiare qualcosa prima di ripartire subito verso il Tongariro National Park.
Tra tutte le giornate di viaggio questa si rivelerà poi la più faticosa.
Subito dopo Whanganui la strada comincia a salire e si rivedono i paesaggi che ci avevano affascinato nell'isola del sud, boschi, prati verdi ma soprattutto pascoli pascoli e ancora pascoli. Superata la prima parte sbuchiamo in un tratto pianeggiante da dove si può finalmente vedere la maestosità di uno dei vulcani che formano il parco nazionale: Mount Ruapehu. Decidiamo di scendere a scattare qualche foto e mi appoggio inavvertitamente col braccio alla recinzione di un pascolo. Scopro a mie spese che la recinzione è elettrificata e mi arriva una botta al braccio come se avessi ricevuto una sassata. Passato lo spavento, continuiamo il viaggio. Lasciamo la State Highway #4 per inoltrarci verso il cuore del parco attraverso la Desert Road. Lo scenario cambia repentinamente. Iniziamo a tenerci il Ruapehu sulla destra mentre sulla sinistra si staglia maestoso il Mount Ngauruhoe, con la forma caratteristica di cono. Tutto attorno non c'è più traccia del verde che sin dal primo giorno ci ha incantato, ma solo rovi, cespugli, deserto.
Arriviamo a Whakapapa, località turistica ai piedi del Ruapehu e continuiamo la salita sino alla stazione sciistica. La strada si fa ripida e dopo 5km di sfrizionamenti involontari causa cambio automatico arriviamo in cima. Lo scenario è fantastico, la neve che si scioglie contrasta in maniera netta sulla nera roccia vulcanica di cui la montagna è fatta. Decidiamo di arrampicarci sino al punto indicato su google maps come "Mordor". In 5 minuti siamo lì e ci si apre davanti una gola profonda e ripida sul cui sfondo svetta il Ngauruhoe. Maestoso.

Riprendiamo il cammino verso Rotorua, destinazione della giornata, che dista ancora parecchio dal punto in cui siamo. Discendiamo verso la desert road e ci ritroviamo nuovamente sulla State Highway. Aggiriamo il parco nazionale concedendoci la visione dei boschi e dei laghi sino ad arrivare a costeggiare il Taupo, il bacino più esteso del paese. Abbandonata la costa ci reinseriamo nei boschi verso Rotorua, in quella che viene chiamata la Volcanic Valley.
Circa 20km prima di arrivare alla città decidiamo di effettuare una piccola deviazione per andare a vedere le pozze vulcaniche di Wai-o-tapu, che purtroppo risultano chiuse a causa dell'orario.
Veniamo però incuriositi dalla presenza di alcune macchine parcheggiate in prossimità di un ponticello. Ci fermiamo e indaghiamo. Poco più in là rispetto alla stradina troviamo un laghetto nel quale una decina di persone sta facendo il bagno. Da un lato e dall'altro due scale in legno per agevolare la discesa e la risalita al bacino. Il laghetto è formato da due torrenti che confluiscono perpendicolarmente uno, bollente dalla parte del ponticello e della strada, l'altro, freddo, parallelo alla strada. La temperatura dell'acqua del laghetto è calda, ma non abbastanza da ustionarsi. Unica controindicazione il fatto che le acque siano contaminate dal batterio della meningite. Basta non immergere la testa dice il cartello. Decidiamo di fidarci e di entrare. Dopo mezzora di meritato relax riprendiamo la marcia. Arriviamo a Rotorua al tramonto. Ostello, Coin Laundrette, cena, passeggiata notturna per la città (troviamo un ristorante italiano anche qua ovviamente) e letto, perchè dopo 600km di viaggio tra boschi, montagne, laghi e vulcani, un po' di sonno c'è.




lunedì 24 novembre 2014

NUOVA ZELANDA: Frodo e Sam alla ricerca dell'anello - South Island and Wellington

29/10/14 - 30/10/14 giorno 1

L'aereo parte da Melbourne alle 11:45 P.M. del 29/10 per arrivare a Christchurch alle 5:00 A.M. con una durata totale del volo di 3 ore e un quarto e 2 ore di fuso orario. Orario molto scomodo ma economicamente conveniente.. In aeroporto all'arrivo, cerchiamo un posto dove passare le 3 ore che ci separano dall'apertura dell'autonoleggio. Prima di tutto ci dirigiamo in un bar, nella speranza di fare una colazione discreta, ma ovviamente il concetto di cioccolata calda e pasta non è ben chiaro nemmeno ai neozelandesi. Dopo la disgustosa colazione, scegliamo un angolino secondo noi ideale per coricarci per terra con tanto di asciugamano, ma tempo 5 minuti e già una guardia è arrivata per ricordarci che lì non possiamo stare. Vagabondiamo un po', avvisiamo i familiari che siamo sani e salvi e cerchiamo di capire cosa dobbiamo fare per raggiungere l'autonoleggio: utilizzare la cabina telefonica per chiamare l'autonoleggio e avvisare che siamo pronti per essere accompagnati dalla navetta che loro appunto, dovrebbero mandare. Arriviamo nel benedetto rent-car e prendiamo la benedetta macchina. Direzione Banks Peninsula e Akaroa.

La cosa che subito salta agli occhi è il verde. Non ho mai visto così tanto verde in vita mia. Sembrava di essere costantemente nello sfondo di Windows XP. Se dovessi riassumere quello che abbiamo visto in 5 giorni di viaggio nelle due isole, lo potrei riassumere così: PRATI VERDI, COLLINE VERDI, PECORE, CAVALLI, MUCCHE, PECORE, CAMPI VERDI, MUCCHE, PECORE, e... che altro? Ah, PECORE SU PRATI VERDI.
Consapevoli del fatto che nemmeno un mese sia sufficiente per visitare tutto il territorio, abbiamo deciso di fare una vacanza a fuoco, attraversando parte dell'isola del Sud (da Christchurch appunto) e parte di quella del nord, viaggiando per 1500 km in 4 giorni. Roba che chi soffre di mal d'auto non può sognarsi di fare.
Akaroa è un paesino di nemmeno 700 abitanti che mi ha ricordato tanto The Truman show. Tutto è perfetto, pacifico e silenzioso dove il crimine più grave che sia stato mai commesso è rubare una caramella da un bottega. E' tutto così tranquillo e rilassante che lo consiglierei a chi volesse ritrovare la propria pace interiore. E poi abbiamo beccato una bellissima giornata di sole, che insieme alla stanchezza del viaggio, ci ha aiutati a farci rilassare in un piccolo pacchetto vicino al molo.
Nel pomeriggio ci siamo spostati lungo la costa cercando invano di trovare il tratto che sbuca direttamente sull'oceano. Ci siamo accontentati allora di una passeggiata in spiaggia e di qualche foto al faro, e ovviamente del magnifico paesaggio visto dall'alto di una buona parte della penisola. Certamente anche qua tutto è verde e non possono mancare i greggi di pecore e gli allevamenti di mucche! Abbiamo beccato anche un'insolita casetta-rifugio con evidenti caratteristiche Maori con le tipiche statue in legno allungate con particolari espressioni... Sembrava di essere in un film...
Abbiamo deciso di passare la notte qua ad Akaroa, in un ostello backpackers molto carino, con le stanze ricreate all'interno di piccoli casotti nel cortile dell'ostello, di fianco ad un piccolo torrente con le papere. Dopo la notte in after, ci siamo addormentati alle 8 come due scemi...

31/10/14 - giorno 2
Direzione: Kaikoura (East Coast - south Island)
270 km a nord di Akaroa, si trova il territorio di Kaikoura. Si affaccia sull'oceano Pacifico ed è circondata dalle Alpi... Questo fa si che si crei un panorama bellissimo perchè le montagne sono vicinissime al ma
re e vedere la neve sulle cime e i pini e l'oceano... Fa un effetto mozzafiato. Nella strada che costeggia il mare, poco prima di Kaikoura, abbiamo deciso di fermarci in una spiaggia a caso, per fare qualche foto; ad attirare l'attenzione, oltre alla solita vista spettacolare, sono stati dei suoni di animali. Non ci ho fatto nemmeno caso dato che abbiamo visto e sentito tutte quelle mucche lungo la strada... Il suono era proprio simile al loro... Solo che non avevo pensato al fatto che fossimo in spiaggia... E infatti, non era nient'altro che il verso di due foche che facevano la lotta negli scogli! Assurdo! Ovviamente il tempo di prendere la fotocamera e avvicinarci, si erano già lanciate in acqua! Bella scena in ogni caso!! Senz'altro inattesa! Abbiamo avuto modo di vedere una foca anche in un'altra spiaggia. Questa volta era sola e prendeva il sole nelle rocce... E ci ha pure deliziato di una defecazione pubblica...
E per non farci mancare niente due minuti dopo ci sono passati dietro alcuni tipi con due lama al guinzaglio.
Dopo un pasto mediamente disgustoso in un fish and chips nel centro di Kaikoura abbiamo quindi ripreso il viaggio, destinazione Picton, piccola cittadina nel nord dell'isola, da dove partono i traghetti per Wellington. Arrivati 15 minuti prima della partenza al porto e senza il biglietto, siamo comunque riusciti a imbarcarci e a non "sprecare" la notte.
L'uscita dal porto di Picton è stata meravigliosa. Il traghetto ha infatti per la prima ora di navigazione attraversato il fiordo per poi sbucare nell'oceano. All'interno del fiordo decine di casupole raggiungibili solo dal mare, con un piccolo molo annesso e talvolta un accenno di spiaggia. Senza dubbio un posto dove rilassarsi non è difficile.. o dove nascondersi se non ci si vuole far trovare. A farci compagnia alcuni delfini prima e poi un meraviglioso e imponente albatross che ha seguito lateralmente la nave facendo il pelo all'acqua per poi risalire e rilanciarsi di nuovo verso la superficie.
L'arrivo a Wellington è alle 23. Facciamo giusto a tempo a recarci all'ostello scelto piuttosto casualmente da un volantino trovato sul traghetto, a scaricare i bagagli e a farci un doccia ristoratrice.
L'ostello è carino, anche se probabilmente essendo stato aperto da poco manca ancora di alcuni servizi ormai imprescindibili, tipo il wi-fi. Molto interessante la cucina-sala-spazio comune, davvero enorme e utilizzabile per le più svariate attività.
Dalle poche sensazioni che siamo riusciti a cavarne, la capitale appare come una città estremamente vivibile e a misura d'uomo. Piccola, ordinata, con un centro moderno ma non affollato e "soffocante" come può essere quello di una grande metropoli. Avrebbe sicuramente meritato una visita più attenta approfondita, ma il tempo a disposizione era davvero troppo poco.

RINNOVARE IL MEDICARE (la tessera sanitaria)

La vacanza che ci siamo concessi in Nuova Zelanda è in realtà partita con una forzatura... E a vacanza conclusa, ci siamo sentiti di ringraziare il governo australiano per le sue regole idiote. Tutto parte dal fatto che, con il nostro visto working holiday, il governo ci offre 6 mesi di assistenza sanitaria gratuita che poi in realtà si sono rivelati 5 e non si sa ancora il perchè. In ogni caso, il 2 settembre la ''tessera sanitaria'' è scaduta e quindi anche la copertura medica gratis. In realtà ce ne siamo accorti solo ad ottobre e così abbiamo deciso di informarci sui diversi metodi per rinnovarla.
I casi sono tre:
- rimanere senza copertura sanitaria gratuita e quindi sperare ogni minuto di non essere colpiti da un attacco di diarrea o essere investiti da un macchina in quanto la sola chiamata di un'ambulanza verrebbe a costare la bellezza di 2000 $ (per non parlare della permanenza in ospedale);
- pagare un'assicurazione privata e quindi spendere non meno di 50 $ al mese a testa per una copertura sanitaria basilare, per un totale di 600 $ in due per 6 mesi mancanti;
- lasciare l'Australia per almeno 1GIORNO e ripeto 1 GIORNO, tornare come se nulla fosse successo e chiedere il rinnovo gratuito per altri 6 mesi, della tessera sanitaria.

Abbiamo scelto la terza opzione ovviamente.

Partendo dal presupposto che uno, per quanto deficiente possa essere, non paga 2 biglietti aereo andata e ritorno tutto nello stesso giorno, la vacanza ''forzata'' diventa una buona alternativa. Ovviamente il caro governo australiano si è fatto tutti i calcoli prima di imporre questa idiota condizione, ossia ha pensato:
''cari belli immigrati, i soldi da qualche parte ve li dovrò pur prendere! Quindi, o me li date tramite assicurazione privata, o vi derubo quando avrete bisogno di un medico e non avrete copertura gratuita, oppure vi costringo a far girare il turismo facendovi spendere i soldi per un viaggio.''

Insomma, sta di fatto che i primi di ottobre abbiamo iniziato a capire quale fosse la meta più conveniente. Esclusa la Nuova Guinea, l'Indonesia, escluse le Fiji, è rimasta solo la Nuova Zelanda.
Ed ecco che il timore di aver bisogno di un medico, si trasforma magicamente in 700 $ di biglietti aereo. 29/10/14 - 03/11/14 biglietti prenotati.
Che poi a pensarci bene, se non fosse che la vacanza non era prevista e quindi anche la spesa del viaggio, 700 dollari per 2 biglietti andata e ritorno non è mica tanto!
Basta pensare che per guadagnare 700 dollari con uno stipendio medio-basso (quello di un O.S.S. o di una persona che serve nelle mense per intenderci), ci vogliono solo 28 ore di lavoro, ossia 3 giornate di lavoro e mezzo. Tradotto in euro, per una persona che prende 8 euro all'ora, sarebbero 225 euro andata/ritorno per due persone.

Aereo prenotato, ci mancava solamente capire cosa andare a vedere in Nuova Zelanda in nemmeno 5 giorni di viaggio, come muoverci e dove dormire. Tutto insomma.
Abbiamo poi deciso di scegliere dove dormire una volta arrivati lì, in base agli spostamenti, ma di prenotare una macchina a noleggio in anticipo. E udite udite! 5 giorni con un'utilitaria Nissan ritirata nell'aeroporto dell'isola sud e consegnata in un altro nell'isola nord, 150 dollari compresa l'assicurazione con copertura su qualsiasi tipo di danno.
150 dollari= 6 ore di lavoro= 48 euro

Ed eccoci pronti a partire, non prima però di aver comprato la guida turistica...


FRA