Melbourne

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lunedì 14 aprile 2014

FINALMENTE CI SIAMO SISTEMATI...

E mi trovo proprio nella nuova casetta...  Il quartiere ricorda molto quelli americani!

Perlopiù villette singole, su un unico livello, con il proprio giardinetto e posto auto.
Il verde non manca e gli alberi sono abitati da tantissimi e bellissimi uccellini.
Oppure: la notte passeggiare nella strada è un incubo, è la speranza di non confrontarsi faccia a faccia con i pipistrelli!! Svolazzano da un albero all'altro appendendosi ai rami e incutono un sentimento che si trova nel mezzo tra lo schifo e la paura.
Comunque...

La nostra casetta
ha due camere da letto, un salottino, una cucina, un bagno (con solo water), un altro bagno (con vasca e lavandino), una ''lavanderia'' con doccia, lavabo, lavatrice, stendino e poi un mini giardino con i fili per stendere. E il garage, che in effetti non usiamo.
Momentaneamente in attesa che una coppia di canadesi lasci la casa, dormiamo nel divano letto in soggiorno, ma va più che bene dopo l'esperienza in ostello.
I coinquilini sono tranquilli, silenziosi e tutto sommato ordinati. La pulizia è un po' un argomento a sé... Apparentemente puliti e accorti, (lavano sempre i piatti, i bagni sono sempre come intaccati, non c'è nulla fuori posto) si rovinano con cose tipo: l'inesistenza di spazzolone e straccio per lavare per terra, per spolverare o simili. Boooooh
Noi siamo quelli che sicuramente frequentano di più la cucina. Gli altri sembrano un po' fantasmi. I canadesi non li ho mai visti con una pentola tra le mani e tanto meno seduti a tavola a mangiare. I bangladesi cucinano una volta alla settimana in quantità industriali ed evidentemente si cibano in camera da letto. Insomma, sembra di vivere da soli!
Vorrei tranquillizzare il mondo dicendo che non abbiamo ancora avuto l'onore di incontrare ragni, insetti strani, esseri spregevoli e giganti dentro casa.
NON VIVIAMO NEL DESERTO, NON VIVIAMO IN CAMPAGNA, NON ABBIAMO BISOGNO DI BEAR GRYLLS!!! Come in qualsiasi posto, in giardino ci sono le formichine, le api, le mosche e bellissime farfalle.


Andando più sul concreto, questa casetta, che si trova a 15 minuti di metro dal centro di Melbourne, sta nel sobborgo di FAIRFIELD, per esattezza in 1/34 Sparks Avenue !!
Una stanza doppia come quella che sarà la nostra, ci viene a costare 170 $ AUD a settimana in totale. Quindi un mensile di 680 AUD che corrispondono a 460 €.
Per quanto riguarda la caparra, ci sono stati chiesti 600 $ che ci verranno restituiti al termine del contratto, nel nostro caso il 6 agosto.







giovedì 10 aprile 2014

L'arrivo

Il cielo a Melbourne al nostro arrivo è coperto. Cerco di scrutare qualche luce, ma si inizia a vedere qualcosa solo quando l’aereo è già basso, e comunque Melbourne è davanti a noi, quindi l’unico a vedere davvero qualcosa è il pilota. L’atterraggio è tranquillo, nessuno scossone, nessuna spramma né cagotto.. e bravo il pilota arabo. Salutiamo le hostess ed entriamo direttamente in un lungo corridoio che ci porta all’interno dell’aeroporto internazionale di Tullamarine. 

Attraversiamo la zona duty free e veniamo smistati tra cittadini australiani e neo-zelandesi e resto del mondo. Noi e il resto del mondo ci incamminiamo verso la nostra dogana, aspettandoci qualche scena alla airport security. Nel dubbio evito di fare qualsiasi cosa, mi tengo stretto in mano il foglio che mi hanno dato sull’aereo da compilare. 
Esauritosi il flusso di australiani e neozelandesi, il resto del resto del mondo viene fatto confluire dove prima c’era l’altra fila. In attesa, guardo gli altri e cerco di capire se ci viene richiesto qualcosa in particolare e quando tocca a me so già bene cosa fare, consegno il passaporto all’addetto che mi chiede numi sull’assenza dell’indirizzo nel foglio d’ingresso in Australia. Gli spiego che devo andare a dormire in un ostello in centro e che non so l’indirizzo. Stessa domanda fanno a Fra che dice che deve andare a dormire dal fratello. Ci lasciano passare senza fare tante domande, prendiamo le borse, le mettiamo sul carrello (che qua è gratis, a Fiumicino ci hanno spillato 2 euro) e andiamo verso il secondo checkpoint. Ricontrollano tutto quanto e ci fanno ripassare. Tre metri dopo il secondo controllo ci ferma un’altra guardia che ci chiede nuovamente questo benedetto biglietto, vede che siamo italiani e ci chiede se abbiamo qualche cibo (prevenuto -.-). Il tipo si tiene il biglietto e ci manda via. Attraversiamo una porta scorrevole e ci ritroviamo finalmente al di fuori della zona di controllo. 

L’uscita dell’aeroporto è un po burdixedda, prendiamo due biglietti del bus da Tullamarine sino alla centralissima Southern Cross Station, spacchettiamo gli zaini e ci dirigiamo verso i bus. L’autista si fa 20km in contromano sino alla stazione (ihih) e appena prima di inoltrarci nel sottopassaggio che ci conduce sino alla destinazione ci appare lo skyline notturno di Melbourne. Scesi dal bus, cerchiamo di capire dove dirigerci e cerchiamo anche di contattare Paolo, del quale non sappiamo ancora nulla, né se è a conoscenza del fatto che siamo già a Southern Cross, né se è in giro da qualche parte, né se sta venendo a prenderci. Ci sediamo un attimo nella sala d’attesa, cerchiamo di capire se c’è qualche rete wifi scroccabile, proviamo con quella dell’Hungry Jack’s (che scopriamo poi essere una specie di Burger King) ma non va un granché. Due ragazze che hanno fatto il viaggio in bus assieme a noi ci chiedono se abbiamo già un ostello dove stare per la notte e se ne vanno poco soddisfatte della risposta. Abbandoniamo la sala d’attesa e ci dirigiamo verso l’uscita, o perlomeno cerchiamo quella che potrebbe essere l’uscita. 
Ci ritroviamo nel vero e proprio cuore della stazione, con svariate file di binari, anche se la situazione è piuttosto tranquilla vista l’ora (si è fatta quasi mezzanotte). 
Un ragazzo scavalca con un salto il passamano negli ultimi 4-5 gradini delle scale e viene prontamente redarguito da alcuni agenti che lo inseguono “Excuse me, could you stop, please?”
Noi troviamo alcune panchine e ci sediamo in attesa che qualcosa succeda, proviamo a chiamare da un telefono pubblico che però non gradisce la mia scheda, e infine troviamo 2$ in terra che decidiamo di usare per sentire Paolo, ma non abbiamo nemmeno il tempo avvicinarci al telefono che lui appare da lontano in compagnia di Ilaria, una sua coinquilina. 

Saluti di rito e poi ci rechiamo all’esterno a cercare un taxi. 
Il primo taxi non carica le nostre borse, dice che non ci stanno. Attraversiamo la strada e prendiamo un tram. Qualche fermata dopo sale una signora sulla 50ina che si accorge del nostra confabulare in italiano e si inserisce nella conversazione. Scopriamo che i genitori sono italiani e col suo italiano incerto, ma comunque efficace, ci suggerisce dove scendere per prendere poi da lì il taxi. Ringraziamo e salutiamo. 
Troviamo finalmente un taxi, uguale a quello del tipo che ci aveva rifiutato per motivi di spazio, che ci porta sino ad Heidelberg per la modica cifra di 32$. 
Non abbiamo sonno, ma siamo molto stanchi e alla fine riusciamo a riposare e dormire per alcune ore.

giovedì 3 aprile 2014

Si parte!


FRA

Gli ultimi due giorni prima del volo, servono per salutare i parenti e fare una check-list di ciò che bisogna mettere nello zaino. 

ZAINO (peso max 23 kg Alitalia, 30 kg Qatar)
Abbiamo intelligentemente optato per mettere l’abbigliamento sottovuoto; diversamente non ci sarebbe stata nemmeno la metà della roba. Nella parte più bassa abbiamo messo le scarpe, subito sopra la roba estiva e in cima quella invernale; nelle tasche esterne le cose più piccole e meno fragili (per esempio l’abbigliamento intimo). Bisogna sicuramente ricordarsi le ciabatte, il pigiama, della roba da casa, il costume da bagno (non si sa mai dove si andrà), un accappatoio o asciugamano (consigliabile in microfibra date le dimensioni). 

BAGAGLIO A MANO (peso max 7 kg Qatar)
Indispensabile.
In queste due borse consigliamo di mettere tutto ciò che di prezioso e fragile abbiamo: PC, Tablet, Cellulari, caricatori, gioielli o simili. Poi ovviamente le cose che pensiamo di usare durante il volo, un beauty con kit di sopravvivenza in assenza di doccia, un cambio per la prima notte (ovunque si vada) per evitare di incasinare lo zaino.

Bisogna poi ricordarsi di fare i check-in dei diversi voli: facilita le cose una volta arrivati in aeroporto. E’ preferibile poi mettere subito i passaporti nella borsa... non si sa mai...


Comunque...
Zii salutati, nonni pure.... arriva il fatidico giorno, quello in cui devi salutare i genitori, ma anche quello dove ti rendi conto che una semplice battuta, diventata poi idea e ancora dopo proposta, è effettivamente trasformata in realtà: partiamo davvero in Australia.

L’aereo per Fiumicino parte alle 10:15. Per sicurezza usciamo da casa alle 8 perchè dobbiamo anche far sigillare con il cellophane gli zaini.
In aeroporto si respira aria di partenza. 
Imballiamo gli zaini e li imbarchiamo.
Caffè al bar, ultimo saluto, e si va verso l’imbarco. 
Un’ora di volo è solo una passeggiata, è solo l’inizio!!!
A Roma ci aspettano 5 ore di scalo, ma il tempo non passa poi così lentamente: ritiriamo i nostri zaini dai nastri, li carichiamo sul carrello e iniziamo a girare il maestoso aeroporto.
Ci siamo concessi un panino alla Mc, dopotutto non lo facciamo quasi mai!! La prima ora è passata ma ancora c’è un sacco di tempo fino all’imbarco successivo delle 15 e 30. Con il nostro bellissimo carrello costato 2 €, decidiamo di scoprire quanto grande sia l’aeroporto/centro commerciale. 
Enorme. Pieno di negozi. Pieno di gente da tutto il mondo. Pieno di aerei che partono. Pieno di tutto.

E’ ora di prendere anche il secondo volo. Adesso si realizza sempre di più ciò che si sta facendo. Mostriamo il biglietto, percorriamo il tunnel, arriviamo dentro l’aereo. Inutile dire che fino ad ora il nostro viaggio si può riassumere con due semplici parole: ‘‘PAGU BESSIUSU’’. 

Ogni posto è fornito di un cuscinetto e una copertina imbustati; in ognuno c’è un monitor con: film, musica, giochi, tragitto in tempo reale, esercizi per imparare le lingue, documentari, serie tv, brochure informative su diverse città e paesi.
Nonostante ci sia un sacco di roba da fare, 5 ore 30 minuti rimangono comunque infinite. 
Durante tutto il viaggio il personale ci riempie di roba da bere passando in continuazione a offrirci acqua, succhi o anche alcolici. Verso le 18 ora italiana, ci servono la cena; tutto sommato pure buona! Un formaggino Bel Paese, bocconcini di carne, 1/4 di pomodoro e una mozzarella da 1 cm di diametro. Un cioccolatino, burro, un panino minuscolo e acqua in vaschetta (???).  
Alle 21 e 30 ora italiana (22:30 in Qatar) siamo arrivati a Doha. Ci ha accolti un umidiccio caldo, per me comunque piacevole in quanto ne sentivo la mancanza!!!
Gli zaini questa volta non dobbiamo prenderli perchè vanno direttamente a Melbourne (si spera). Lo scalo durerà solo due ore perciò andiamo subito a capire dove prendere l’altro volo. Il tempo di collegarci su skype per tranquillizzare chi da casa ci seguiva da FlightRadar per vedere dove finivamo, il tempo di rendersi conto di aver perso il giubbotto e andare a recuperarlo dai tizi baffuti del controllo bagagli, e già ci ritroviamo seduti nel secondo aereo.

GABRY

L’aereo è diverso dal primo, 3 file da 3 posti ciascuna (l’altro era 2-4-2), ed è sicuramente migliore: gli schermi sono più grandi e funzionano anche touch e non solo col telecomando, i film sono recenti e recentissimi (ho appena finito di guardarmi 12 anni schiavo in inglese, mentre Fra ha finito di guardarsi Alice in Wonderland, cominciato nell’aereo precedente.
Comunque.. L’aereo parte puntuale, all’una locale stiamo decollando da Doha, lasciando alle nostre spalle i grattacieli luminescenti che si riflettono sull’acqua del porto e via verso Melbourne. 
Oltre ai cuscini e le copertine del primo volo, ci vengono consegnati immediatamente una borsa con dentro un paio di calzini, uno spazzolino, un “paraluce” (non so come si chiamano!) e dei tappini per le orecchie. 
Ci viene anche fornito il modulo da compilare per lo sbarco in Australia (“non sono terrorista, non trasporto bombe né droga etc. etc.”)
Ci avvolge subito il buio, attraversiamo lo Yemen e subito dopo è oceano! Nulla da vedere quindi. Ci viene servita la cena (di nuovo) e noi mangiamo (di nuovo). Il cibo era migliore nel primo aereo, tant’è che lasciamo molta roba sul vassoio e comunque non abbiamo tanta fame. Io decido di guardarmi qualche puntata di Big Bang Theory nello schermo, Fra prova a dormire.
Dormo anche io per circa 4-5 ore, un sonno intervallato da momenti di dormiveglia e quando decido di svegliarmi (o meglio quando un’hostess decide di farlo chiedendomi se volessi qualcosa) Fra ancora dorme.
A questo punto siamo già in volo da 7h, ne mancano 6 a Melbourne, decido quindi di guardarmi il film, tenendo sott’occhio il radar per non perdermi il momento di “contatto” (figurato, s’intende e si spera) con la costa australiana. 
E alla fine arriva, una lunga costa con un mare che dal blu intenso dirada sino al turchese della battigia e dietro una tavola piatta e rossastra e vuota di qualsivoglia attività umana, se non per qualche strada, lunghe linee gialline che fanno da contrasto al rosso vivo.
Mancano ora 2h e mezza a Melbourne l’aereo viaggia a 556mhp la temperatura esterna è di -58°F, in Italia sono le 10,36, a Doha le 11,36 e a Melbourne le 19,36 e per ora è anche tutto.





RESOCONTO SPESE

19 € IMBALLAGGIO ZAINI
2 € CARRELLO BAGAGLI AEROPORTO


14 € PRANZO AEROPORTO