Melbourne

Melbourne

domenica 22 febbraio 2015

GIORNO 15 - VERSO IL FAR NORTH E LA GIUNGLA

GIORNO: 18/02/15
STATO: QUEENSLAND
KM GIORNALIERI: 312
PARTITI DA: Ingham
ARRIVATI A: Babinda





Ci svegliamo e partiamo meno presto di quanto il caldo del deserto ci aveva abituato a fare. Riprendiamo la salita verso nord e dopo pochi km prendiamo la prima deviazione della giornata verso le Wallaman Falls. La strada parte da Ingham e si addentra inizialmente tra chilometri e chilometri di campi di canna da zucchero. Poi comincia a salire ed a snodarsi tra le montagne circostanti, nella giungla. La visuale verso valle è completamente oscurata da dei muri verdi di felci, alberi, cespugli. A un certo punto compare un cartello non ancora visto finora: attenzione ai casuari! Il casuario è un animale protetto, somiglia a uno struzzo non fosse che ha la testa blu e il collo rosso. Può diventare pericoloso se si sente minacciato. Madre Natura ha voluto infatti che il casuario fosse dotato di due zampe grosse come quelle di Davids nel periodo glorioso di occhiale tamarro e nandrolone. Il calcio di un casuario, se ben dato, può tranquillamente sventrare un uomo adulto.
Wallaman Falls
Così continuiamo la nostra salita verso le cascate facendo stavolta attenzione al suddetto animale. Non ne avvistiamo nemmeno uno sino alla cima. Scendiamo dal van e sentiamo un forte scrosciare d’acqua. Ci avviciniamo alla lookout e davanti ai nostri occhi si apre una gigantesca gola sul cui lato opposto al nostro scorre un fiume che senza paura decide di lanciarsi per tutti i 270 metri d’altezza della parete rocciosa. Uno spettacolo maestoso e mozzafiato. Alla base della cascata l’acqua ha ormai le sembianze di fumo. Scopriamo che c’è una passeggiata per arrivarci e ci avventuriamo senza notare i cartelli che indicano la durata di 2-3h e la difficoltà moderata. 
Ci rendiamo conto che il percorso è più difficile di quanto avevamo preventivato quando dopo circa una ventina di minuti di ripida discesa su una passerella, il sentiero diventa un letto scosceso di foglie umide in mezzo agli alberi. Cominciano a tornarci alla mente tutti i documentari sugli animali più pericolosi dell’Australia: serpenti, ragni e chissà che altro potrebbe celarsi a pochi centimetri da noi. E capiamo anche che probabilmente le sneakers non sono le scarpe migliori per un percorso del genere. Il caldo inizia a diventare abbastanza pesante, complice l’umidità esasperata dalla notevole quantità d’acqua presente. Continuiamo per altri 10-15 minuti e non avvertiamo nessuno spiraglio che ci possa far sperare di essere quasi arrivati. Ma ciò che veramente ci fa desistere dal nostro proposito è un vivace serpentello che decide di attraversarci la strada.
Dietro-front immediato. in circa 45 minuti di salita siamo di nuovo al van.
Ci ristoriamo, scambiamo due chiacchiere con una coppia di anziani e la loro figlia e decidiamo di ripartire. 
The Boulders - Babinda
Continuiamo la nostra marcia verso nord e arriviamo a “The Boulders” nel territorio di Babinda, circa 50 km a sud di Cairns. Trattasi di alcune pozze d’acqua balneabili che poi si tuffano attraverso alcuni giganteschi massi (boulders appunto) creando un paesaggio spettacolare.
Ben presenti i cartelli che vietano la balneazione al di là del punto in cui l’acqua cessa di essere pozza e si fa torrente. Non ci è dato sapere se “le numerose morti” di cui parlano questi cartelli siano vere, ma la violenza dell’acqua sulle rocce la fa sembrare quanto meno plausibile. 
Decidiamo di restare nel campeggio attrezzato poco lontano, completamente gratuito, con i bagni più che discreti in quanto a pulizia e con le piazzole ben segnate. 
Pensiamo per l’ennesima volta a quanto sarebbe improbabile una cosa del genere in Italia e con un misto di rabbia e rassegnazione ci addormentiamo nel cuore della giungla.

Nessun commento:

Posta un commento