Melbourne

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mercoledì 11 febbraio 2015

GIORNO 5 - UN SALUTO ALL'OCEANO

GIORNO: 08/02/15
STATO: SOUTH AUSTRALIA
KM GIORNALIERI: 320
PARTITI DA: Adelaide
ARRIVATI A: Port Augusta


Solita routine della mattina: colazione, doccia, sistemazione van. Decidiamo di concedere la mattina per passeggiare ad Adelaide. Anche di giorno, abbiamo la conferma di quanto sia a misura d’uomo e piacevole a starci. Giriamo in centro e ci muoviamo verso il fiume, verso lo stadio. 
Adelaide ha tantissime chiese e tanti edifici che definiscono ‘’storici’’. Capiamo che non riescono ad attirare la nostra attenzione né le finte colonne corinzie in marmo, né la Old Parliament House, che scherzando ne abbiamo attributo la costruzione al 1980. Alla vista di mini pedalò parcheggiati sul fiume, decidiamo di noleggiarne uno per 20$ per 30 minuti. Torniamo a terra per girovagare ancora un po’ per la città e ci orientiamo nuovamente verso il van, pensando già a cosa mangiare a pranzo. Abbiamo ancora da consumare chili di sughi pronti, quindi al supermercato ci compriamo i tortellini; una spruzzata di parmigiano e sembra di essere a casa (o quasi). Il viaggio riprende da Port Adelaide in direzione Port Augusta, 300 km più a nord. L’aria è fresca ma c’è davvero tanto vento e tenere i finestrini aperti fa venire un gran mal di testa! 
Lungo la strada abbiamo trovato altre ‘’Big Things’’ come una navetta spaziale, un omino di latta e varie. Arriviamo a Port Augusta verso le 19:00 e finalmente abbiamo tanto tempo a disposizione. Arrivati allo spiazzo, notiamo che ci sono di nuovo i ragazzi di Monserrato! Siamo contenti perchè così chiacchieriamo con qualcuno e ci passiamo il tempo un po’ diversamente. La doccia in questo posto purtroppo è fredda e all’aperto e per di più c’è un vento fresco che rende la doccia un inferno. Ma la cosa più spettacolare è il bagno: una cabina totalmente automatica. L’ingresso ha l’apertura tramite il tocco di un piccolo ‘’bottone’’ metallico. Una volta dentro, una voce guida spiega come utilizzare questo servizio: al porta si aprirà automaticamente dopo 10 minuti. Il lavandino è incastonato alla parete e dall’alto scendono in ordine da sinistra a destra il sapone, l’acqua e l’aria per asciugare. Ma la cosa più entusiasmante secondo me è che per ottenere la carta igienica bisogna premere l’ennesimo pulsante che ne fa uscire un determinato pezzo. Come l’ha definito Gabry, un bagno futurista degli anni ’70. 



La cena oggi è costituita da ‘’hot dog’’ con pseudo würstel e sottiletta. Abbiamo passato il dopo cena a chiacchierare e osservare dei coniglietti che saltellavano poco distanti da noi e i pappagalli rosa che cazzeggiavano sugli alberi. Il vento ci ha reso piacevolissima la nottata, giusto per farci godere gli ultimi momenti di fresco prima dei prossimi 3000 km di caldo infernale.

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