Melbourne

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sabato 14 febbraio 2015

GIORNO 11 - VERSO EST, SI ENTRA IN QUEENSLAND

GIORNO: 14/02/15
STATO: NORTHERN TERRITORY-QUEENSLAND
KM GIORNALIERI: 660
PARTITI DA: Davenport 
ARRIVATI A: Camooweal


Partiamo all’alba dal ‘’campeggio’’ con l’idea di farci più chilometri possibile. Non facciamo nemmeno colazione, dato che ieri abbiamo buttato per sbaglio gli ultimi due panini con la spazzatura. Ormai non ci alterniamo più ogni 100 km, ma andiamo avanti anche per 200, se no dovremmo fermarci troppo spesso. In 660 km abbiamo bisogno di fermarci diverse volte per rifornire, e il primo posto che abbiamo incontrato sulla strada, era tutto fuorché normale. 

Wycliffe Well è infatti la capitale australiana degli UFO. E la roadhouse è infatti tappezzata di graffiti che lo ricordano. Entriamo e la situazione è paradossale con centinaia di oggetti raffiguranti fantomatici alieni che parrebbero particolarmente interessati a venire in questa località, che si limita alla roadhouse stessa e a un caravan park. 
Non avvistiamo nessun UFO, ma non manchiamo di avvistare decine di cavallette per metro quadro, all’interno e all’esterno dell’edificio. La situazione è talmente paradossale che la tipa cinese che lavora è costretta a impugnare uno di quei tubi enormi per soffiare le foglie per tentare di scacciarle o quanto meno pulire il posto dalle centinaia di cavallette morte che ci sono.

Devil's Marbles
Continuiamo il nostro viaggio e arriviamo alle Devil’s Marbles conosciute anche con il toponimo aborigeno di karlu karlu. Le “biglie del diavolo” sono delle gigantesche formazioni di granito rosso dalla caratteristica forma circolare o comunque tondeggiante che paiono in alcuni punti impilate l’una sull’altra a formare un paesaggio davvero caratteristico. Scattiamo qualche foto e torniamo sulla Highway.

Arriviamo quindi al primo vero e proprio centro abitato da ché abbiamo lasciato Alice Springs. 

Tennant Creek si trova a circa 500km a nord lungo la Stuart Highway e leggenda vuole che la sua fondazione sia dovuta a un camion di birra rovesciatosi in quella località. Alcuni anni dopo, sul finire degli anni 30, la scoperta di alcuni giacimenti aurei, ne avrebbe di fatto sancito la consacrazione al livello di ‘’town’'. Cerchiamo e troviamo nell’ordine: un distributore e un supermercato. Riforniamo ma non troviamo pane vero e proprio al supermercato quindi ci limitiamo a comprare alcune pesche che costituiranno la nostra colazione del giorno e un po’ di marmellata.

Al distributore incontriamo un ragazzo danese che cerca un passaggio verso sud. E’ partito dalla costa est e cerca di arrivare in qualche modo a Perth. Ci auguriamo buona fortuna reciprocamente e proseguiamo. 

Pochi chilometri dopo la cittadina incontriamo il secondo vero e proprio bivio da quando 1800 km prima abbiamo lasciato la costa e ci siamo addentrati nel deserto, il primo con una strada interamente asfaltata. 

Mettiamo freccia e puntiamo il muso del van verso est. Continueremo a salire verso nord una volta arrivati sulla costa. Da questo momento in poi mancano circa 1500 all’oceano. 

Verso il Queensland
Il paesaggio continua per circa 200 km uguale al precedente, con i bushes, gli alberi bassi e le migliaia di termitai che da Alice Springs in poi ci hanno fatto compagnia. Poi, repentinamente, cambia. Spariscono gli alberi, spariscono i termitai e rimangono a perdita d’occhio i bushes su un terreno piatto come una tavola. Cominciano a vedersi anche alcuni rigagnoli semi-stagnanti e alcune pozze. 

Oltre il confine
Arriviamo al confine con il Queensland e ci fermiamo per scattare una foto. Il cartello è semi-pasticciato, ma va bene lo stesso. Nello spiazzo antistante il cartello una macchina senza ruote e coi finestrini spaccati. Attorno il nulla.

Scendiamo dal van e siamo assaliti per la millesima volta da uno sciame di mosche. 

Ripartiamo, ma ormai siamo arrivati alla nostra destinazione odierna dopo un estenuante mattinata di viaggio e 660 chilometri percorsi. La località si chiama Camooweal, 300 anime che vivono a quasi 200 km dalla prima cittadina che si possa definire tale. 

Il caravan park è tutto sommato gradevole. Le immancabili cavallette sono meno irritanti del solito e alcuni falchi ci tengono compagnia volando attorno. i bagni sono puliti (alias niente insetti) così come l’area picnic. Ma soprattutto c’è la piscina. 



Finiamo il resto della giornata a fare le paperelle, con la temperatura che passa gradualmente dai quasi 40 a un più gradevole 30 gradi verso ora di cena e con la musica di Johnny Cash che arriva da un prefabbricato poco lontano. 

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