Melbourne

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lunedì 9 febbraio 2015

GIORNO 4 - THE FLEURIEU PENINSULA

GIORNO: 07/02/15
STATO: SOUTH AUSTRALIA
KM GIORNALIERI: 239
PARTITI DA: Currency Creek
ARRIVATI A: Adelaide



The Horse Drawn Tram - Victor Harbor
Partiamo da Currency Creek attorno alle 9 di mattina. La destinazione è Victor Harbor ma prima ci concediamo la colazione con the e biscotti, sfruttando la presa elettrica di un bagno pubblico. A Victor Harbor ci aspetta da vedere una cosa molto caratteristica, ossia un piccolo trenino formato da un cavallo e da un vagone, che porta i turisti da Victor Harbor appunto, alla vicinissima Granite Island

Un ben fornito ufficio informazioni, ci spiega che in pochissimi minuti possiamo percorrere il ponte che lega le due ‘’terre’’ dove passa lo stesso Horse Drawn Tram, e che poi possiamo compiere il giro completo dell’isoletta in 15-20 minuti. Decidiamo di fare tutto a piedi e al massimo di tornare indietro con il ‘’tram’’. L’isola è piccolissima ma troppo carina; il ponte-strada che la collega con Victor Harbor è stretto alcuni metri ed è molto vicino al livello dell’acqua. Una volta sull’isola ci illudiamo un po’ di vedere passeggiare i piccoli pinguini che la abitano, ma non siamo così fortunati. In compenso, attira la nostra attenzione un piccolo animale (ancora siamo indecisi se fosse un serpente o una lucertola gigante), che però si nasconde subito dentro ad un cespuglio. Continuiamo a girare l’isola, circondati da un bellissimo mare, da una ‘’sarda’’ vegetazione e da granito appunto. Alla fine del giro dell’isolotto, ci si concede di immergere i piedi nella riva di una carinissima spiaggia, per rinfrescarsi dopo il sole cocente che ci siamo presi fino a quel momento. Riprendiamo il cammino verso terra, andando incontro al caratteristico tram, che invece sta andando verso Granite Island. Subito mi accerto se sia veramente il cavallo a trainare i turisti; per fortuna mi accorgo che i lacci che in teoria dovrebbero essere tesi a causa del trainare, non lo sono, e che dentro al tram ci sono dei fili elettrici. Qualche foto, qualche video e in testa c’è solamente l’idea di andare a mangiare. Come sempre ci fermiamo in un parco con barbecue gratuiti. Questa volta siamo ancora più fortunati e troviamo una fontana di acqua fresca e filtrata e ne approfittiamo per riempirci le taniche. Abbiamo anche la roba da stendere che abbiamo lavato in una lavanderia a gettoni e arrangiamo una fune nel parco stesso. Il parco è dietro la spiaggia, cosicché ci godiamo la brezza marina e il rumore dell’acqua. E’ forte la tentazione di un bagno, ma ce lo concederemo più avanti quando abbiamo digerito. Siamo di nuovo sul van, per dirigerci verso Cape Jervis; abbiamo infatti deciso di arrivare a Adelaide non dall’interno ma dalla costa. 
Cape Jervis and Kangaroo Island
Da questo capo possiamo vedere benissimo Kangaroo Island, ma solo da lontano, in quanto arrivarci col traghetto ci ruba dai 200 ai 400 dollari, solo per la traversata. La vista è comunque bellissima, l’oceano ha sempre il suo fascino. Poi per arricchire ancora di più la ‘’cartolina’’ c’è un faro vicino al porticciolo. La penisola in cui ci troviamo si chiama Fleureau Peninsula e dista circa 100 km da Adelaide. Il caldo inizia ad essere eccessivo e non vediamo l’ora di andare a tuffarci in acqua. Dobbiamo resistere per una sessantina di km prima di toccare l’acqua. La fatica però viene ripagata quando scendiamo in spiaggia, a Aldinga Beach (nominata spiaggia più bella di Adelaide nel 2013). Il posto è davvero molto bello: sabbia bianca e finissima, acqua piatta e cristallina. Tempo di togliersi la roba e siamo in acqua. Tempo di far arrivare l’acqua alle caviglie che ci accorgiamo di essere a 10 metri da due italiani. In ogni caso, ci concediamo due ore di relax e mi ricordo che non facevo una nuotata da quando ero in Sardegna. Che sensazione! Sono le18:30 ed è ora di ripartire. Anzi, veramente sono le 18, in quanto Adelaide ha un fuso orario di mezz’ora in meno di Melbourne. Abbandonare la spiaggia è una fatica, ma per fortuna Adelaide è vicina e ci aspetta un bel campeggio dove passare la notte. Come in ogni campeggio, dedichiamo la prima ora a riordinare il casino del van, alle docce, alla cena. Mentre stiamo cucinando i nostri hamburger, incontriamo nientepopòdimenoche, Stefano, un ragazzo di Monserrato. La situazione è paradossale ma dopo un po’ ci abituiamo e ci raccontiamo la nostra storia, come sempre. Ma la notte è ancora giovane e vogliamo vedere cosa ha da offrire Adelaide di notte. Andiamo in giro un pochino a caso, guidando in quelle che dalla mappa sembrano le strade principali. Nonostante sia una grande città, non ne ha la parvenza. Pochi palazzi, direi nessun grattacielo, ma molti parchi. E’ sicuramente una città a misura d’uomo. A caso entriamo nella via dei locali, ossia i locali sono tutti concentrati nella stessa strada nel vero senso della parola. Per un chilometro o forse due, un susseguirsi di discoteche e pub con la musica anche all’esterno, night clubs, adult shops, locali per fumare il narghilè, e ancora bar e ristoranti e club. Gente in ogni dove, musiche che si mischiano, gente vestita nei modi più diversi ed eccessivi. Il resto della città, una calma totale ed è pure sabato notte. Tra la folla di quella via, sentiamo un voce familiare che urla: ‘’Sardegna libera!’’. Ci voltiamo e notiamo due persone già incontrate; sono i due ragazzi che abbiamo conosciuto nella Great Ocean Road! Proseguiamo il nostro giretto senza scomodarci dal van e poi, stanchi e assonnati, torniamo in campeggio.

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