Melbourne

Melbourne

martedì 24 febbraio 2015

GIORNO 18-19 - POOLS POOLS POOLS

GIORNO: 21/02/15 - 22/02/15
STATO: QUEENSLAND
KM GIORNALIERI: 372 km + 298 km
PARTITI DA: Babinda 
ARRIVATI A: Townsville - Airlie Beach

Ogni tanto, nonostante siamo in vacanza, abbiamo bisogno di rigenerarci. Alcuni ci potranno anche mandare a quel paese, ma il fatto di non vivere in una casa da quasi 20 giorni, è pesante. Gli ultimi due giorni infatti, sono stati produttivi dal punto di vista del chilometraggio, poco da quello turistico. Il caldo umido non ci da tregua, il termometro segna 30 gradi ma la percepita è di 8-9 in più. Non si respira. A salvarci sono le continue piscine gratuite. Anche Townsville ci regala un prato verde, dei barbecue con cui pranzare e una distesa d’acqua ‘’medusa-free’’. 
Le giornate di pausa servono anche a dare nuovamente un ordine al van, a partire dal ‘’cesto della roba sporca’’, una riordinata alla ‘’cucina’’ e alla ‘’camera da letto’’, con tanto di cambio di lenzuola. 
Ma tempo di fare tutte queste cose e già si suda nuovamente. Ci spostiamo. Ci spostiamo da una piscina all’altra. Purtroppo la seconda piscina chiude alle 8:30 e noi siamo arrivati per gli ultimi 15 minuti. Notiamo tra l’altro con stupore come, nonostante la piscina sia totalmente priva di cancelli e/o ringhiere, al richiamo della guardia riguardo la ‘’chiusura’’ della piscina, tutti escono dall’acqua puntuali e senza fiatare. Piatto di pasta al tonno, a letto con la speranza di chiudere occhio. 
Ormai i km giornalieri non hanno più il passo di quelli nel deserto, e solo 300 ci separano dalla prossima destinazione: Airlie Beach - Whitsundays Island. Si tratta ovviamente di una località di mare, prettamente turistica e dalla quale partono ogni giorno decine di barche con vari tours. In viaggio iniziamo a dare uno sguardo a quello che potrebbe interessarci maggiormente, o quello che meglio calza i nostri budgets. I tours variano da 1 a più giorni, possono comprendere o meno lo snorkeling (maschera e boccaglio) o il diving (immersione), giri in diverse isolette e ovviamente il prezzo varia in base al tipo di imbarcazione scelta. Ma internet non fa altro che confonderci e lasciamo la decisione all’arrivo, più precisamente al centro informazioni. 
Airlie ci accoglie con una strada principale (forse l’unica) che costeggia il porto, ricca di negozi di attrezzature e abbigliamento da mare, bar, ristoranti, ostelli, alberghi, pubs e agenzie turistiche. 
Parcheggiamo il van e entriamo in un ufficio informazioni; spieghiamo alla tipa a cosa siamo interessati e dopo svariate descrizioni dei tour, dei giri attorno alle isole e quant’altro, prenotiamo due degli ultimi posti rimasti per il giorno seguente, di un tour giornaliero presso la tanto rinomata Whitsundays Island. Il tour non comprende la barriera corallina esterna, ossia la ‘’Outer Reef’’, in quanto si tratta di un altro percorso, con una diversa imbarcazione, di cui i prossimi giorni liberi sarebbero da mercoledì in poi. Inoltre il meteo per i prossimi giorni non è dei migliori e nel caso in cui piovesse, il tour si farebbe lo stesso, senza rimborsi. Decidiamo di prenotare solamente il giro attorno all’isola e di lasciarci lo snorkeling (o diving, vedremo poi) più in la.
Cerchiamo anche un campeggio, ma la cosa non è per niente difficile, infatti ci basta attraversare la strada a piedi e siamo arrivati. Costume, asciugamano e siamo nell’ennesima piscina gigante. L’acqua è caldissima, ma sempre meglio della campana di umidità che ci sovrasta. L’aria è talmente carica di acqua che le nuvole, bassissime, coprono parzialmente la montagna accanto. Nel tardo pomeriggio, a farci uscire dall'acqua sono dei lampi in lontananza e l’aria scura. Ma siamo gli unici ad esserne ‘’spaventati’’ ed in effetti poco dopo l’aria è di nuovo pulita e sopra di noi non ci sono più nuvole minacciose. 
Oggi la cena è speciale e diversa dal solito. Abbiamo abbandonato la pasta, gli hamburgers, le salsicce e ci siamo concessi due bistecche. 
Non tardiamo a coricarci, ma stiamo un po’ fuori dal van perché dentro è un forno e perchè il bar del campeggio è piuttosto animato e la musica è ancora alta. Fa piacere vedere un po’ di movimento e rilassarsi nella piazzola senza il terrore di avere animali strani addosso. Certo, l’Autan ci avvolge dalla testa ai piedi, ma è decisamente accettabile e nella norma. Decidiamo di dare un’occhiata ai video che abbiamo fatto fin ad ora e scappa qualche risata nel rivedere quelli dei primi giorni, quando ancora non sapevamo a cosa saremo andati incontro.

Nessun commento:

Posta un commento