Melbourne

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martedì 17 marzo 2015

GIORNO 37 - IL PARLAMENTO AUSTRALIANO

GIORNO: 12/03/15
STATO: NEW SOUTH WALES
KM GIORNALIERI: 385 km
PARTITI DA: Canberra
ARRIVATI A: Albury

Si vede dall’ora in cui ci stiamo alzando ultimamente, che non c’è più il caldo a svegliarci alle 6. Con tanto relax, alle 9 e mezza facciamo colazione; e ancora con tutta la calma del mondo, alle 10 e 20 siamo fuori dal parlamento, per dare un motivo alla sosta qui a Canberra. Alle 11 c’è proprio un tour gratuito all’interno di tutta la struttura e ne approfittiamo. Prima di entrare però, prendiamo un po’ di tempo per prendere in giro, ancora una volta, la storicità degli edifici australiani. 
Il parlamento sorge all’interno di due strade circolari, in mezzo ad un enorme prato verde in una collinetta che ne accentua l’importanza. Un’enorme strada fatta di giardini, lo unisce al ‘’vecchio’’ parlamento. L’ingresso principale, a testimoniare il fatto che in Australia non hanno di certo problemi di spazio, una ‘’fontana-laghetto’’ con una profondità di 2 cm d’acqua, avvolta da una larga passerella in cemento. Prato verde curatissimo tutto attorno. 
Nel tetto, quattro tubi di acciaio si uniscono per reggere la bandiera australiana. Guardie in ogni dove, telecamere non ne parliamo. All’ingresso i metal detector come in aeroporto e finalmente entriamo. Ci ricordano che alle 11 ci sarà la visita guidata e sfruttiamo il tempo mancante per andare a firmare e quindi avere il nostro pass, e a curiosare nel ‘’Parliament shop’’ i vari souvenir. 
La prima tappa del tour è la Great Hall, una vastissima sala, vuota, pronta ad accogliere riunioni con elevati numeri di partecipanti. Niente di che. Tra il casino dei bambini, cerchiamo di ascoltare ciò che la guida ha di dire riguardo la costruzione dell’edificio, la storia di Canberra e quindi alcuni dettagli da contorno. L’edificio in cui ci troviamo venne costruito nel lontanissimo 1988. Ci accomodiamo poi nelle poltrone di un’altra sala, la House of Representatives, corrispondente alla Camera italiana. Il colore predominante è il verde, dalle poltrone al pavimento, alle pareti; l’altro è il marrone del legno. I banconi formano la classica mezza ellisse e si sviluppano attorno ad un tavolone centrale; a capo di questo, una poltrona di notevoli dimensioni è destinata allo speaker. La sala è circondata da telecamera professionali per le riprese da tv e file di poltrone, di qualità minore ovviamente, delimitano la sala in tre dei quattro lati, e sono destinate agli ospiti. La camera del senato è pressoché identica; la differenza sostanziale è il colore predominante. Questa volta è tutto orientato sul rosso: di nuovo le imbottiture delle poltrone, le pareti, il pavimento. 
Tutto fuorché le insegne delle uscite di sicurezza. In realtà una di queste si differenzia dalle altre e lo sfondo della scritta EXIT non è verde come la legge vuole bensì rosso. Nil, la nostra guida, ce ne spiega il motivo. Pare che i senatori, durante l’ultimazione della sala, avessero fatto notare ai costruttori la presenza di un errore. Nessuno riusciva a trovarlo. L’errore era proprio il fatto che, nella camera ‘’rossa’’ fossero presenti degli elementi verdi, le insegne delle uscite di sicurezza. I costruttori spiegarono che era obbligo di legge che le uscite di sicurezza fossero indicate con il verde. Il senato allora decise di riunirsi per deliberare un'eccezione alla legge solo per quella specifica sala. Tutto ciò per rimarcare la rivalità tra senatori e deputati, fieri della loro posizione a tal punto di chiamarsi reciprocamente ‘’quelli la’’ piuttosto che con l’effettiva denominazione.
Nonostante il tour sia finito, bazzichiamo ancora dentro il Parlamento e prendiamo l’ascensore per salire sul tetto. La vista è molto carina ed è possibile osservare la città sia dal retro della struttura che frontalmente. I balconi sono infatti lungo tutto il perimetro, o quasi, dell’edificio; da uno in particolare è possibile osservare Canberra nuovamente con il gioco di simmetria che anche il belvedere nella montagna ci ha offerto ieri. Di fronte alla ringhiera che delimita la passerella nel tetto, nella parte della facciata, diparte un prato verde che ripidamente si congiunge a quello dell’ingresso, al piano terra. Da quassù ancora una volta si vede il vecchio Parlamento: struttura più semplice, facciata totalmente bianca e liscia. 
Ci concediamo ancora qualche giro interno al palazzo, curiosando tra quadri e pannelli illustrativi e abbandoniamo il Parlamento per qualcosa di meno interessante ma altrettanto importante: la doccia. Torniamo quindi al centro informazioni, scrocchiamo per la seconda volta il bagno meraviglioso e poi entriamo dentro. CI accomodiamo nei tavolini, connettiamo il possibile immaginabile alle prese di corrente gentilmente fornite e ci colleghiamo al WI-Fi, ancora una volta veloce e gratis. Ah, non finiremo mai di ringraziare e vantare Canberra. 
Lasciamo l’Australian Capital Territory dopo pranzo e nel giro di un centinaio di km siamo di nuovo nel nostro caro Victoria, ma ancora lontani da Melbourne.

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