Melbourne

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martedì 17 marzo 2015

GIORNO 35 - BLUE MOUNTAINS E LA NOTTE ALL'OPERA

GIORNO: 10/03/15
STATO: NEW SOUTH WALES
KM GIORNALIERI: 320 km
PARTITI DA: Sydney
ARRIVATI A: Blue Mountains - Sydney

Per la seconda volta, dobbiamo la doccia del giorno alla Montessori. Questa volta la scuola adiacente agli spogliatoi non è chiusa e c’è qualche genitore che ancora vi ci accompagna il figlio. Ma a noi la doccia serve e ci intrufoliamo lo stesso. In silenzio e in fretta, ci laviamo e abbandoniamo il parco fingendoci degli sportivi che hanno utilizzato i bagni per darsi una rinfrescata dopo la corsa. 
La giornata di oggi è dedicata alle Blue Mountains, le famose montagne situate nella parte sud-est di Sydney, patrimonio dell’umanità dal 2000. Pare che il nome derivi dal fatto che gli eucalipti, fortemente presenti, stillino gocce di olio blu. Le Blue Mountains non sono lontane da Sydney, inoltre la strada non è altro che un percorso circolare attorno alle montagne che permette di non percorrere la stessa strada nella via del ritorno. Il giro completo è appunto di circa 300 km e per fortuna si tratta al 90% di una superstrada. Purtroppo la giornata non è delle migliori e fin da subito ci accorgiamo che la visibilità non è tale da godere appieno dei panorami; ma abbiamo solamente questa giornata a disposizione e ce ne faremo una ragione. Andare a vedere le Blue Mountains è in effetti uno sfizio; sono tra gli Highlights di Sydney e ci scoccia non andare a vederle, ma a dirla tutta, di montagne e belvedere e cascate ne abbiamo le tasche piene. I panorami sono concentrati tutti nel primo tratto di strada; ne by-passiamo alcuni perchè ritenuti poco interessanti e andiamo verso le ‘’Three Sisters’’. Parcheggio a pagamento ovunque e neanche economico. Il cielo fa schifo, non c’è posteggio gratuito, non abbiamo voglia né di camminare né di perdere tempo.
Siamo talmente scazzati che decidiamo, pur di non regalare dollari al parchimetro, di fare i turni per andare a vedere quelle cavolo di Three Sisters. Il panorama è in realtà molto bello, ma le tre sorelle non sono altro che tre speroni di roccia lì a un lato. Proseguiamo la ‘’Tourist Drive’’ e ci accontentiamo di godere dei paesaggi attraverso i finestrini, seduti. Non c’è cosa più bella. La prossima tappa sono delle cascate. Ne avremmo visto qualcosa come 4-5 in tutto il viaggio, ma diamo loro una chance. Pessima idea. Due rubinetti che perdono fanno più acqua. C’è da dire però che anche questo paesaggio merita un 7 e mezzo. Davanti a noi, una funivia da una cabina, trasporta una ventina di persone da un capo all’altro della montagna, a chissà quante centinaia di metri da terra. Proseguiamo il nostro percorso (abbiamo scelto quello più veloce e corto) e nell’arco di un quarto d’ora siamo di nuovo al punto di partenza. Lasciamo le deludenti Katoomba falls e ci immettiamo nuovamente della Highway. Senza tante difficoltà troviamo un parco e finiamo gli avanzi della pizza di ieri, riempiamo l’acqua, ci rilassiamo e di nuovo siamo in strada, già in direzione Sydney. Saranno poco o più le 3 e fiduciosi di essere in città in un’oretta e mezza, mettiamo un cd e impostiamo il navigatore. 
Traffico, traffico a non finire. Km percorsi a passo d’uomo, la pazienza che inizia a svanire. Il piede è stanco di premere l’acceleratore e il freno e la discografia dei Coldplay sta per finire.
Siamo a Sydney alle 6 e mezza ma vogliamo andare alla Library ad usare un po’ il Wi-Fi. E così facciamo. Troviamo un parcheggio custodito a 10 dollari che è quasi un miraggio e passiamo un’ora abbondante tra i libri e il silenzio. 
Una voce comunica la chiusura della biblioteca e tutti, anche in anticipo, abbandonano la sala ed escono come suggerito. Noi siamo i penultimi. 
Siccome è passato troppo tempo dall’ultimo panino che abbiamo mangiato, anche oggi sarà la nostra cena. E siccome lo stomaco brontola, prima di fare qualsiasi altra cosa, cerchiamo un economico locale dove ordinare un Hamburger. 
Scelta niente male. Il locale, probabilmente di nuova apertura, è arredato solamente con pallet e alcuni cuscini. L’ambiente è molto minimale ma accogliente. Una buona musica e pochi clienti aiutano a creare un clima di relax. L’hamburger è ottimo ed è accompagnato da una porzione di patatine e acqua e limonata sono gratuite. 
La pancia è piena. Siamo ‘’pronti’’ a camminare. Ancora una volta, andiamo all’Opera House. Anche da vicino conferma il suo fascino. 
Il gioco di luci ne accentua le curve delle sue ‘’Shells’’, ossia dei gusci. Passiamo il tempo a cercare la giusta inquadratura, a scegliere una bella composizione. 
Ci consigliamo e aiutiamo tra di noi prima di scattare la foto. L’idea è di avere foto da ogni visuale ed angolatura. Così passeggiamo attorno all’Opera, prima al suo lato sinistro, quello che si affaccia sul ponte e poi man mano verso il destro, per una composizione totalmente diversa. E’ uno spettacolo. Nello schermo della fotocamera ci divertiamo a giocare con le geometrie create dalle ‘’vele’’, che poi appunto vele non sono. Intanto l’Opera dev’essere conclusa e un fiume di gente esce dal teatro, tutti elegantemente vestiti, chi più chi meno. C’è un po’ di invidia dentro di noi, ma andare ad assistere ad una rappresentazione teatrale sarebbe stato impossibile più per questioni di prenotazione che di costo del biglietto. Scattiamo non so quante foto. Ormai conosciamo bene la struttura da poterla disegnare. Questo non è proprio vero, considerando le nostre abilità, ma sicuramente non ce la dimenticheremo facilmente. Salutiamo anche la Sydney di notte, chiedendoci se mai nella vita la rivedremo e passeggiando tra i palazzi torniamo al parcheggio e di nuovo cerchiamo un posto in cui andare a dormire stanotte. 




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