Melbourne

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venerdì 6 marzo 2015

GIORNO 29 - THE GOLD COAST AND SURFERS PARADISE

GIORNO: 04/03/15
STATO: QUEENSLAND
KM GIORNALIERI: 103
PARTITI DA: Brisbane
ARRIVATI A: Surfers Paradise


Ci svegliamo sulla spiaggia e ci mettiamo in viaggio ancora una volta, come sempre, verso sud, verso la Gold Coast. 
Sono poco più di 100 km e arriviamo in fretta. Usciamo dalla motorway e ci dirigiamo verso l’oceano. La vista ci è ostruita da alcune collinette, la sorpresa quando superiamo un ponte: decine e decine di grattacieli ci compaiono davanti.
Per prima cosa ci dirigiamo verso una doccia. Il nostro fido compagno di viaggio Wikicamps ci ha indicato una doccia gratuita proprio nel centro della Gold Coast, a Surfers Paradise. Arriviamo e ci troviamo un parco ben tenuto, con un bacino d’acqua nel quale alcune persone stanno facendo il bagno. Come al solito completano il tutto i barbecue gratuiti, i tavolini e il bagno. 
I bagno sono puliti, addirittura le docce sono calde, non che ce ne sia bisogno, ma pur sempre meglio di una doccia gelida come altre che ci è capitato di fare. Freschi e profumati ci rechiamo a far un po’ di spesa per pranzo. Arriviamo in un altro parco, barbecue, tavoli e bagni puliti e mangiamo. 
Durante il pranzo decidiamo cosa fare per la giornata seguente. Tramite internet prenotiamo un bel giro sulla laguna retrostante i grattacieli con un Jet Boat, un potente motoscafo, con piroette, 360° e quant’altro il pilota avrà modo di farci provare.
Q1 - Surfers Paradise
Finito il pranzo, risaliamo sul van e passiamo nelle strade centrali di Surfers Paradise, sotto i grattacieli. Inutile dire che i nostri occhi sono puntati verso l’alto, per cercare di arrivare alla punta dei palazzi e scrutare oltre. Sotto i grattacieli decine e decine di negozi di ogni tipo, dai più blasonati, ai negozi di souvenir super economici. Parcheggiamo e cominciamo a passeggiare. Notiamo da subito che molte delle insegne dei negozi, molti dei manifestini turistici e delle brochure sono non solo in inglese ma anche in una qualche lingua orientale che ipotizziamo possa essere il cinese (potrebbe anche essere giapponese, dichiariamo la nostra ignoranza in merito). Il motivo trova conferma con una rapida occhiata attorno: su dieci persone, almeno cinque hanno lineamenti orientali, una presenza turistica massiccia che non si limita alla visita sporadica come può essere la nostra, ma si traduce in una forte presenza anche sul mercato immobiliare locale. Le numerose agenzie presenti lungo le strade e il bilinguismo esibito anche nelle vetrine lo testimoniano.
Ci infiliamo in un negozio di souvenir e acquistiamo qualcosa. Continuiamo sul Surfers Paradise Boulevard, notiamo in lontananza un’ enorme LesPaul con il neon lampeggiante “Hard Rock Café”. Il bello e il brutto del franchising è che sai già cosa aspettarti. E l’Hard Rock Café da questo punto di vista non è diverso. All’interno troviamo i soliti reperti della storia del rock, alcuni interessanti, altri trascurabili. Non può mancare la SG di Angus Young. Probabilmente gli AC/DC hanno nella cultura australiana il valore di un Manzoni o di un Gramsci nella nostra. Arriviamo ai piedi del Q1, il grattacielo più alto della Gold Coast, ma è ancora presto per entrare. Decidiamo di fare come già fatto a Melbourne per l’Eureka e di andare una mezzora prima del tramonto in modo da godere a pieno della vista alla luce e al buio. 
Surfers Paradise - Gold Coast
Torniamo verso il van, passiamo sotto al famoso arco con la scritta “Surfers Paradise”, una vera e propria porta d’accesso all’oceano. Una lunga passeggiata con mercatino annesso costeggia la spiaggia. L’acqua è abbastanza mossa e poche persone si spingono più in là del bagnasciuga. Qualche surfista riposa sulla sabbia con la tavola poggiata di fianco. Qualcun altro prende il sole anche se ormai i grattacieli alle spalle proiettano la loro ombra su spiaggia e oceano.
Arriviamo col van ai piedi del Q1 e qui troviamo parcheggio. Paghiamo l’ingresso e in pochi secondi ci ritroviamo a quasi 300m d’altezza. Lo spettacolo è mozzafiato. La lunghissima spiaggia è colpita ininterrottamente dalle onde. I grattacieli proiettano ormai una lunga ombra sull’oceano. Dall’alto riusciamo ad avere una visione d’insieme di tutti questi palazzi. Pensiamo al fatto che è una città “non città” in quanto larga parte di quei palazzi sono null’altro che alberghi, ma lo scenario è comunque molto bello. Percorriamo alcune volte la circonferenza dell’ultimo piano, osserviamo le luci naturali che cambiano e quelle artificiali che cominciano ad accendersi. Ci fermiamo quindi nel lato nord, più interessante, per vedere il passaggio dalla luce al buio della sera. Sistemiamo la camera e scattiamo alcune foto. Stasera l’aria è nitida e riusciamo a vedere per parecchi chilometri di distanza una striscia ininterrotta di luci lungo la costa che poi scemano velocemente man mano che ci si allontana. 
Surfers Paradise @ night - Gold Coast
Usciamo dal Q1 che è già buio. Andiamo verso un posto dove pensiamo di poter dormire. E’ a pochi chilometri dal centro ed è indicato come dayspot, posto giornaliero. Abbiamo comunque letto commenti di altre persone che ci hanno dormito senza particolari problemi. Infatti arriviamo e a farci compagnia troviamo un altro van rosso. Due ragazzi sono seduti di lato e ci salutano. Anche loro hanno trovato questo posto grazie a Wikicamps. Uno dei due è americano, di Seattle, l’altro olandese. Alcuni minuti dopo arrivano anche altre due ragazze che stanno dividendo lo stesso van con loro. Sono entrambe svedesi, una di Stoccolma, l’altra del freddo nord. Scambiamo alcune chiacchiere, loro sono diretti verso nord, verso Cairns, poi ognuno di loro prenderà strade diverse, chi per le farm, chi tornerà in una qualche città del sud. Il posto è effettivamente tranquillo, nessun ranger o poliziotto si fa vivo e noi possiamo dormire tranquilli.



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