Melbourne

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lunedì 19 maggio 2014

Tempo di saluti.

Melbourne sa essere anche matrigna alle volte.
E così è stata nell'ultimo periodo per Paolo e Ilaria che hanno quindi deciso di tornare, almeno per ora in Italia.
Tutto quello che abbiamo finora raccontato è stato filtrato dalla gioia per il nuovo e soprattutto dal fatto che finché si è in Working Holiday davvero ci si diverte, sia pur con qualche oggettiva difficoltà.
Ma cosa succede quando finisce il WH? La maggior parte dei ragazzi che ho avuto modo di conoscere si butta sullo "Student", ossia il visto che ti qualifica come studente di un qualsivoglia corso e ti permette di stare sul suolo australiano per tutta la durata del corso stesso e di lavorare in regola per un massimo di 20h/settimana.
Quello che si chiedono in molti è: "ne vale la pena?".

I corsi più economici per permetterti di stare in Student hanno costi non inferiori ai 150$/week e pur potendo essere utili (soprattutto quelli di lingua, soprattutto per chi ha appreso l'inglese "on the road" senza prima almeno un'infarinatura di grammatica) non ti permettono di aprire chissà quali porte lavorative.
A tutto questo si deve aggiungere un fatto di non poco conto: visti i costi elevati di ognuno di questi corsi ( e possono essere davvero molto cari) difficilmente con 20h alla settimana uno è in grado di pagarsi la scuola e al contempo vivere, di conseguenza l'iscritto al corso, oltre ad alimentare il fenomeno del lavoro nero (che a detta di molti è comparso così massicciamente solo negli ultimi 3-4 anni) non riuscirà a frequentare a pieno.

Lo student è di fatto diventato quindi una sorta di scappatoia nella burocrazia australiana, una "mazzetta" legalizzata, per permettere a chiunque di rimanere nel proprio territorio, e soprattutto un affare d'oro per le scuole della città.

A detta di tutti la situazione lavorativa è molto cambiata rispetto a qualche anno fa e, come spesso accade, a farne le spese sono soprattutto i posti di lavoro più bassi che hanno visto una riduzione spaventosa della paga oraria (in alcuni casi quasi dimezzata).

Vale davvero la pena, terminata l'esperienza del Working Holiday, impelagarsi in uno student visti gli alti costi e la difficile convivenza tra corso, prezzo e lavoro?
Noi crediamo di no.



Mi sembra giusto fare anche un piccolo aggiornamento della nostra situazione, visto che l'ultima settimana è stata piuttosto "movimentata".
Fra lavora 5 sere a settimana come lavapiatti e pare essere abbastanza tranquilla nei due ristoranti nei quali si trova, anche se non è proprio felicissima di come vadano le cose in uno dei due visto che le cose delle quali è incaricata sono talvolta eccessive per qualsiasi altro ristorante, ma finché non si trova altro ci si adegua.
Io ora sono un po più incasinato invece.
Il lavoro da Vasko è infatti saltato, pare per una combine tra il boss della cucina e il precedente lavapiatti che era teoricamente partito per il Queensland e per le farm salvo poi ritornare appena una settimana dopo. Non si capisce il perché visto che delle farm ne avrebbe bisogno per ottenere la firma per il secondo anno, fatto sta che lui si riprende tutte le ore e io rimango fregato. Ah, per la cronaca, il tipo è anche sardo. Per dire eh..
Mi rimangono quindi le ore da cameriere "Da Pasquale" che però sono pochine per poterci permettere di portare qualcosa in avanti, e l'obiettivo, ora come ora, è di conservarci tanti soldi.
Magari più avanti spiegheremo anche il perché, ma non qua e non ora.

In conclusione
Un grandissimo saluto a Paolo e Ilaria, scrivo io, ma penso di poter parlare anche a nome di Fra nel ringraziarli tantissimo per tutte le volte che ci hanno spiegato qualcosa, per essere venuti a prenderci il primo giorno quando non capivamo nemmeno dove accidenti fossimo, per le (poche, purtroppo) uscite per Melbourne, per i pranzi e le cene e le pizzate assieme.
Ci rivedremo in Italia, prima o poi.



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