Melbourne

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domenica 9 marzo 2014

Verso l'Australia - Preparativi


L'idea di partire è ormai concreta da anni, come anche la destinazione scelta.
L'Australia ci attira da parecchio tempo per diverse ragioni: imparare bene l'inglese, lavorare senza problemi e girare posti nuovi e sicuramente bellissimi.
All'inizio sembrava tutto difficile: i documenti di vario genere, reperire i soldi necessari.. ma a gennaio, facendo piccoli passi alla volta, tutto è diventato più semplice.

Il primo passo è stato il PASSAPORTO.
Con un totale di 80 euro a testa e un'attesa di circa due settimane era nelle nostre mani. Quello che bisogna fare è andare in questura, compilare i moduli, portare una marca da bollo da circa 40 euro, la ricevuta del versamento postale da altri 40 euro e le foto-tessere.

La seconda cosa da fare è il VISTO.
Per questo basta andare sul sito http://www.immi.gov.au iscriversi e compilare il modulo per il visto richiesto (nel nostro caso lo sputtanatissimo Working Holiday Visa, il visto che ti permette di viaggiare e lavorare per sostenere le spese). Dopo 10 pagine di improponibili domande (es. "sei stato accusato in passato di crimini contro l'umanità?" - "beh almeno due volte" -.-) e la spesa di 420 AUD il visto è fatto. Per nostra fortuna (e per altrui sfortuna) il cambio con l'euro è particolarmente favorevole e con 280 euro a testa ce la siamo cavata. Se il visto viene compilato regolarmente senza farsi tante pippe mentali il rilascio è immediato. Ma siccome le cose fatte in maniera semplice non mi piacciono, ho dovuto/voluto precisare il fatto che sono infermiera e che mi piacerebbe lavorare come tale. Mai l'avessi fatto. Dopo qualche giorno mi risponde il dipartimento dell'immigrazione e mi spiega che dovendo lavorare come infermiera è obbligatorio che mi sottoponga a certe determinate visite presso i centri convenzionati col governo australiano. PANICO. Rispondo immediatamente alla mail specificando il fatto che l'essere infermiera e il voler lavorare come tale non implica il fatto che ciò avvenga nell'anno del WHV.  Chiamo in ambasciata e un ragazzo gentile quanto un istrice incazzata mi spiega che ormai ho scritto quelle cose e che quindi l'unica cosa che posso fare è sottopormi alle visite. Mi informo nel mentre presso il centro convenzionato col governo (ovviamente privato) e mi si spiega che le visite richieste hanno un costo di 500 euro. Fortunatamente nel giro di due giorni lavorativi arriva la risposta da parte del dipartimento dell'immigrazione dove mi viene detto che la richiesta di modifica è stata accettata e che quindi il mio visto "has been granted".




Il terzo passo è quello dell'acquisto degli ZAINI.
Abbiamo deciso di evitare il trolley per una questione di comodità, considerato che non è nostra intenzione quella di stare fermi ma di girare parecchio. 95 litri di zaino x 65 euro di spesa su Amazon ed il gioco è fatto.

L'unica cosa che rimane da fare è il BIGLIETTO!
Dopo approfondite ricerche su internet decidiamo che la Qatar Airways è la compagnia che avrà l'onore di accompagnarci in Australia, partenza da Roma, scalo a Doha e poi tutta una tirata sino a Melbourne. A convincerci sono soprattutto le recensioni di altre persone che hanno già viaggiato con la compagnia e l'imbattibile rapporto tra prezzo e qualità. Con meno di 700 euro a testa i qatarioti ci offrono un bel posto economy per circa 20 ore di volo effettivo al netto degli scali. Ci affidiamo alla tanto odiata (in tempi di low cost) Alitalia in un moto di nazionalismo (o forse semplice necessita :D) per attraversare il Tirreno e arrivare da Cagliari a Fiumicino.

In attesa di partire (presumibilmente i primi giorni di aprile) l'ultima cosa che ci rimane da fare è di capire cosa portare e cosa lasciare, ma soprattutto quali sono i documenti che potrebbero tornare utili una volta laggiù.. E siccome prevenire è meglio che curare abbiamo pensato che è bene mettere in valigia, oltre alle classiche carta d'identità e C.F. anche la patente, il diploma di laurea, l'elenco degli esami sostenuti, il certificato di nascita, residenza e penale.

Per portare con noi i soldi necessari abbiamo deciso di affidarci a una classica carta prepagata.

Ma soprattutto la cosa più importante è che ad aspettarci a Melbourne ci sia Paolo, che ci evita la fase del cercare un posto dove dormire e quindi la spesa di un ostello et similia.



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